Incidenti stradali

Lascia una ragazza morta dopo lo schianto, fugge e manda il padre: fermato il "pirata"

In manette un 32enne: era fuggito dopo lo schianto in cui era morta una ragazza di 25 anni

La giovane vittima e la sua auto distrutta

Dopo lo schianto aveva pensato bene di scappare. Aveva lasciato tre ragazze incastrate nella loro auto, ormai ridotta a un ammasso di lamiere, ed era andato via. Poi, una volta a casa, aveva chiesto a suo padre di tornare sul luogo del dramma, per prendersi le colpe. E il loro piano aveva anche funzionato, almeno fino a quando gli investigatori non li hanno scoperti. 

Un uomo di trentadue anni - Manuel I., un italiano con precedenti per droga - è stato fermato dai carabinieri con le accuse di omicidio stradale e fuga in caso di omicidio stradale.

C'era lui, stando a quanto accertato dai militari, alla guida dell'Audi A6 che alle 3.30 della notte tra il 9 e il 10 febbraio si era schiantata frontalmente sulla Sp161, a Vignate, contro una Renault Clio con a bordo tre ragazze, la cui auto era volata fuori strada e finita contro un masso.

La giovane alla guida, la 25enne Chiara Venuti, era morta praticamente sul colpo, mentre le sue amiche - entrambi 24enni - erano rimaste ferite in condizioni gravi. 

Il padre sul luogo dello schianto 

Quando i carabinieri erano arrivati per i rilievi, sul posto avevano trovato un uomo di 59 anni che aveva detto di essere alla guida dell'Audi. I militari avevano raccolto il suo racconto e avevano subito notato alcune incongruenze.

È bastato poco agli investigatori per scoprire che in realtà quel 59enne era il padre dell'uomo che era realmente alla guida e che era scappato, tornando a casa e chiedendo al genitore di fingere che in auto ci fosse lui.

"Ho avuto paura"

La sua fuga è finita il 14 febbraio, quando lui stesso - ormai braccato - si è presentato spontaneamente ai carabinieri. È immediatamente scattato un fermo di polizia giudiziaria, già convalidato dal giudice per le indagini preliminari. 

Il pirata della strada, che ora si trova nel carcere di San Vittore, è stato sottoposto agli esami tossicologici all'ospedale di Melzo: i militari vogliono accertare se al momento dell'incidente fosse sotto effetto di sostanze stupefacenti. Suo padre è stato denunciato a piede libero per frode processuale. 

Sembra che il 32enne, che ha confessato, ai carabinieri abbia detto di aver avuto paura delle conseguenze e di essere fuggito per quello. 


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