I Green Day non hanno bisogno di presentazioni. Sono loro, sempre e solo loro dal 1987 ad oggi e sul palco fanno quello sanno fare meglio: divertirsi. Anche nella serata di venerdì hanno dato il meglio di loro nell'arena concerti di Rho-Fiera. Insomma: hanno aperto con il piede giusto la parte europea del loro "99 revolution tour", che li terrà occupati nel vecchio continente fino al mese di agosto. 

Messi da parte i problemi del cantante con alcool e medicinali che l'avevano costretto alla riabilitazione, il trio di Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Tré Cool, che dal vivo si presenta però con una formazione a sei, è salito sul palco dell'Arena Concerti della Fiera di Rho davanti a 24mila spettatori paganti, per quello che era uno dei concerti più attesi della stagione sul fronte milanese. 

Una scaletta varia. Il gruppo di Berkeley ha suonato una trentina di pezzi pescati da tutti gli album che hanno fatto la loro storia: da Dookie ad American Idiot, senza dimenticare l'ultima triologia discografica (¡Uno!  ¡Dos! ¡Tré!) uscita a tempo di record negli ultimi dodici mesi. 

Il passaggio musicale dei Green Day in quel di Milano era cominciato per la verità già mercoledì sera, quando la band si è presentata a sorpresa in un piccolo circolo Arci per ascoltare un concerto di una band di conoscenti, al termine del quale Billie, Mike e Tré Cool hanno pensato bene di farsi prestare gli strumenti e salire sul palco per la gioia del centinaio scarso di persone presenti davanti a loro. 

Il trio doveva farsi perdonare la data di Bologna dello scorso anno, annullata a causa di un malore non meglio specificato di Armstrong. Ci sono riusciti alla grande. Un grande show pop-punk come non se ne vedevano da tempo e per il quale è valso la pena aspettare diverse ore sotto la pioggia.