Cronaca

Boom di malati di influenza: a Milano e Varese ospedali pieni, morta una donna

L'assessore Gallera annuncia un piano per affrontare il picco che arriverà nei prossimi giorni

Immagine di repertorio

"In vista del picco influenzale che dovrebbe manifestarsi tra questo week end e la prossima settimana Regione Lombardia ha messo in atto alcune iniziative che coinvolgono i medici di Medicina Generale e le Asst per cercare di tamponare il fenomeno del sovraffollamento dei pronto soccorso che purtroppo negli ultimi 10 giorni ha già interessato la maggior parte delle strutture, precisamente il 41% di quelli generali e il 100% di quelli pediatrici, con picchi superiori ai 12 mila accessi".

Lo ha annunciato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera in merito alla situazione degli accessi nei Pronto soccorso regionali. Il virus dell'influenza - una donna è morta giovedì - quest'anno sembra aver anticipato i tempi, colpendo anche molte persone che non sono arrivate a fare il vaccino.

Una soluzione: le visite a domicilio

"Nello specifico - ha spiegato l'assessore - attraverso le Ats, soprattutto quelle interessate da maggiori afflussi come quella di Milano e di Varese, abbiamo sensibilizzato i medici di Medicina generale per favorire le visite domiciliari e le Asst affinché applichino tutte le misure previste dai Piani di gestione dei sovraffollamento anche attraverso il blocco o il differimento di ricoveri elettivi, per interventi chirurgici di programmazione ordinaria".

"Si tratta di azioni che si aggiungono alle misure già messe in campo - ha aggiunto - come quella che attraverso lo stanziamento di 4 milioni di euro ha consentito alle Asst e Irccs pubblici dotati di Pronto soccorso, Dipartimenti di emergenza e urgenza (Dea) e Emergenza ad alta specialità (Eas) di incrementare i posti letto attraverso l'aumento temporaneo di quelli interni alla struttura di area medica e chirurgica e di degenza per subacuti; l'utilizzo di quelli messi a disposizione da strutture sanitarie accreditate e a contratto nell'ambito del budget assegnato; l'attivazione di convenzioni con strutture sanitarie e unità d'offerta sociosanitarie di RSA o cure intermedie che convertissero temporaneamente parte dei posti accreditati in degenze, per subacuti".

"Siamo consapevoli - ha evidenziato il titolare regionale della Sanità - che la situazione sia figlia di una presa in carico sul territorio poco efficace soprattutto dei pazienti over 65 anni (che rappresentano mediamente il 30 per cento dei pazienti che si recano nei Pronto soccorso che sfiorano il 40% degli nel periodo che va dal 22 dicembre a metà gennaio) interessati da patologie che riguardano prevalentemente insufficienze respiratorie che richiedono diverse giornate di degenza ospedaliera. Un problema che contiamo di risolvere attraverso una maggiore sensibilizzazione nei confronti della vaccinazione antinfluenzale per questa categoria di soggetti e l'attuazione della riforma sanitaria, ormai partita, che garantirà un monitoraggio personalizzato dei pazienti cronici evitando il loro ricorso alle cure ospedaliere a causa dell'assenza dei medici di famiglia che normalmente si verifica nei periodi delle festività". 
 


Si parla di