Cronaca

Droga nel terreno vicino al cimitero: sgominata banda, sequestrati 24 chili di droga

E' durata un anno l'indagine dei carabinieri di Vigevano. La banda operava in una vasta zona dell'hinterland di Milano

I carabinieri in cerca della droga

Avevano organizzato un grosso giro di spaccio di eroina e cocaina in una vasta area dell'hinterland di Milano. Sono stati scoperti a partire da un episodio marginale: il 25 aprile 2019, in occasione del concerto di Ultimo a Vigevano, i carabinieri della città ducale hanno intercettato un'auto guidata da un marocchino che arrivava da Abbiategrasso. L'auto presentava parecchie parti interne svitate e staccate, e l'uomo (il 26enne E.A., irregolare, incensurato e senza fissa dimora) non aveva i documenti in ordine. I militari hanno così controllato la vettura scoprendo una seconda targa di auto e, soprattutto, un pacco con mezzo chilo di eroina avvolto in scotch e nascosto nello schienale del sedile passeggero.

Arrestato E.A. in flagranza per spaccio, i carabinieri hanno iniziato le indagini per capirci di più. E così hanno scoperto la "rete" di cinque spacciatori, tra cui lo stesso 26enne, che smerciavano eroina e cocaina tra Rho, Milano Bisceglie, Cassano d'Adda, Corsico, Lodi, San Donato e San Giuliano. La droga era nascosta in un appartamento di Milano e sotterrata presso il cimitero di Corneliano Bertario, frazione di Truccazzano (Milano).

Una svolta nelle indagini è avvenuta il 6 aprile 2020, quando i militari hanno trovato sei panetti con tre chili di eroina e un panetto con 300 grammi di cocaina sotto terra, a circa trenta centimetri, vicino a quel cimitero. Nella notte del primo maggio, poi, i carabinieri hanno intercettato a Truccazzano le tre auto in uso agli altri quattro spacciatori della banda, che però si sono accorti di essere osservati e ne hanno abbandonata una sul posto. Tutti sono stati però rintracciati (a Pieve Emanuele e a Rho) e arrestati per spaccio in concorso tra loro. Si tratta del 38ene N.A., pregiudicato domiciliato a San Giuliano; del 21enne N.A., domiciliato a Pieve Emanuele, incensurato; del 51enne pregiudicato E.H.A., domiciliato a Pieve Emanuele; e del 41enne incensurato L.A., domiciiliato a Pieve Emanuele: tutti marocchini come il primo pusher della banda arrestato nel 2019.

A bordo delle auto sono stati trovati quasi 20 chili di eroina, oltre al materiale per confezionare le dosi da vendere: una pressa artigianale, un frullatore, una bilancia elettronica, sacchetti di plastica e contenitori. Perquisendo le abitazioni degli arrestati, i carabinieri hanno trovato e sequestrato 35.550 euro in contanti, ammassati in un bidone di plastica, quasi certamente provento dello spaccio.

L'ultimo ritrovamento risale al 4 e al 9 maggio, sempre nei dintorni del cimitero della frazione di Truccazzano: i carabinieri, insieme ai cani del nucleo di Casatenovo e della polizia locale di Milano, hanno trovato altri 357 grammi di eroina in un sacchetto per surgelati, oltre a due bilancini, un telaio in ferro per pressare lo stupefacente in "panetti" e altro materiale, tutto sotterrato.

Il bilancio finale dell'indagine è di cinque arrestati oltre al sequestro di 23,5 chili di eroina (per un valore di circa 235 mila euro) e 266 grammi di cocaina (per un valore di 10 mila euro), che ai pusher avrebbero fruttato però almeno il triplo. E poi i 35.550 euro in contanti.


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