Cronaca

Sala contro il Cpr di via Corelli

"Le condizioni non sono all'altezza di Milano". Così il sindaco, che ne ha parlato con il neo prefetto Sgaraglia

Repertorio

Sindaco e prefetto di Milano hanno discusso della situazione al Cpr di via Corelli, dopo che l'indagine della magistratura ha squarciato il velo sulle condizioni in cui si trovano rinchiusi i migranti in attesa di espulsione: presidio medico definito deficitario, servizio psicologico senza interprete, cibo da rivedere e così via.

"Ho sottolineato al prefetto la questione, e se ne dovrà occupare subito", ha riferito Beppe Sala, primo cittadino di Milano, a margine della presentazione dell'opera del Perugino allestita in Sala Alessi, lunedì: "Non ho mai detto di essere contrario ai rimpatri, anzi, credo che le persone che, reiteratamente, commettono crimini, devono essere rimpatriate. Ma, da sindaco di Milano, non posso non essere contro quello che è successo in via Corelli". 

In consiglio comunale, è stata depositata dal Partito democratico una mozione per chiudere il Cpr. Su questo Sala non si è espresso: preferirebbe che il prefetto Claudio Sgaraglia (tra l'altro appena arrivato in città) verificasse, anche con la procura, la situazione. "Se il prefetto, che è arrivato ora, mi dice che ha bisogno di qualche giorno, non gli posso dire di chiudere oggi. Essere un'istituzione vuol dire anche cercare di collaborare".


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