Cronaca

Il corteo a Milano per Dax: "Bruciamo ancora dentro"

Appuntamento sabato 16 marzo in via Brioschi per ricordare Dax

In piazza per Dax. Sabato 16 marzo, nel giorno della sua morte, Milano ricorda Davide Cesare, attivista del centro sociale Orso che nel 2003 fu ucciso fuori da un pub a Milano da Federico, Mattia e Giorgio Morbi, fratelli e papà dalle simpatie di estrema destra. Per quella che fu ribattezzata la notte nera di Milano - al San Paolo, dove Dax morì, ci furono scontri tra antagonisti e forze dell'ordine - è stata organizzata una giornata dedicata a Dax, che ogni anno viene ricordato dai movimenti riuniti sotto la sigla "Dax resiste". 

In serata ci saranno una proiezione del docufilm dedicato alla vittima e un concerto, mentre nel pomeriggio si terranno un presidio alle 14.30 e un corteo alle 16.30 che partirà da via Brioschi, dove Cesare fu ucciso. "Il 16 marzo scendiamo in piazza per ricordare l’omicidio per mano fascista di Davide 'Dax' Cesare. Da 21 anni bruciamo ancora dentro", hanno annunciato gli antagonisti milanesi.

"Anche quest’anno teniamo viva la nostra lotta contro un capitalismo che è al collasso, che vede la proliferazione di guerre imperialiste e strette securitarie sostenute dai partiti neofascisti in ascesa in tutto il territorio europeo. In Italia, a determinare la situazione attuale sono state le politiche privatistiche del Pd e dei governi precedenti, che hanno allargato la forbice sociale e posto le basi economiche per il successo dei populismi di estrema destra. In questo contesto, la propaganda islamofoba con la quale i media distorcono il genocidio del popolo Palestinese e chiamano 'terrorista' la sua resistenza all’occupazione  israelo occidentale è un subdolo tentativo di scoraggiare la costruzione di una coscienza antagonista internazionalista", si legge nella nota con cui da "Dax resiste" hanno annunciato la mobilitazione. 

"Ci prendiamo le strade per denunciare un sistema coloniale che si sostenta con la creazione artificiosa dell’alterità da depredare e con la repressione violenta di ogni forma di opposizione. In questo momento, il movimento antifascista e anticapitalista è criminalizzato e represso in tutto il territorio Ue, in particolare in Italia, Francia, Germania e Ungheria. Le vicende più gravi dell’ultimo anno riguardano Ila e Tobi, arrestati a Budapest nel febbraio 2023 con l’accusa di aver aggredito dei nazisti durante la ricorrenza del 'giorno dell’onore'. Per i fatti di Budapest è stato arrestato anche Gabri, a Milano, a seguito di un mandato di arresto europeo. L’udienza del 16 gennaio si è risolta con un rinvio a giudizio previsto per il 13 febbraio, data in cui verrà deliberata l’eventuale estradizione del compagno. Il giorno 29 gennaio avrà inizio il processo contro Ila, rischia fino a 16 anni di detenzione in  un carcere ungherese di massima sicurezza", hanno proseguito ricordando il caso Salis. "Scendiamo in piazza contro ogni forma di fascismo, di imperialismo e di nazionalismo, per la libertà e l’autodeterminazione dei popoli, delle classi e dei compagni. Con chi è imputato per i fatti di Budapest e - hanno concluso - al fianco del popolo Palestinese".
 


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