Cronaca

Morosi e abusivi delle case popolari costano alla Regione 7,4 milioni

Morosità e occupazione abusiva sono all'origine dei debiti contratti dell'Azienda Lombarda Edilizia Residenziale

Case popolari (foto di repertorio)

Aler Milano, l'azienda che gestisce le case popolari della città, ha ricevuto dalla Regione Lombardia 7,4 milioni euro per fronteggiare i debiti causati da morosi e occupanti abusivi nel 2017. Lo dice il rapporto di bilancio consuntivo dell'istituto, nel quale viene descritta una situazione finanziaria gravemente compromessa dai debiti che Aler ha contratto nei confronti dei fornitori.

Ma la misura di sostegno messa in atto dalla Regione è solo di tamponamento se si considera che il passivo di Aler ammonta a 80,8 milioni di euro, per la maggior parte denaro dovuto ai fornitori (72,2 milioni) ma, in una porzione minoritaria, anche ai condomini (8,6 milioni). Non stupisce pertanto che l'azienda chieda un "intervento straordinario" da Palazzo Lombardia.

Le cause

Tra le ragioni di questo compromesso quadro economico, il report di Aler addita soprattutto la morosità, che "incide in modo sostanziale e profondo", come si legge nel documento di bilancio. "Perché se per quanto riguarda il canone di locazione si può parlare di mancato introito, per quanto attiene ai servizi (riscaldamento, pulizie, etc.) si tratta di un vero e proprio drenaggio di liquidità, dato che l'Azienda deve anticipare il pagamento delle fatture degli erogatori dei servizi". Altro fattore cruciale per i mancati incassi è quello dell'occupazione abusiva da parte di persone indigenti, spesso con minori, la quale "determina l'impossibilità di assegnare gli alloggi e di metterli pertanto a reddito".

Nonostante la situazione che emerge dai dati di bilancio di Aler sia tutt'altro che idilliaca, rispetto agli anni scorsi l'azienda ha comunque visto un lento ma costante processo di rientro dai debiti. Del resto, la sola morosità costa all'istituto una cifra che si aggira intorno ai 38 milioni di euro. 4701 è invece il numero delle partiche di messa in mora solo nel 2017; mentre 3400 sono gli alloggi occupati abusivamente e 1165 le richieste d'intervento per liberarli. In particolare, per quanto riguarda gli alloggi occupati senza diritto, molti, nonostante ne sia stato sollecitato lo sgombero, sono rimasti occupati perché la situazione di povertà degli inquilini e la presenza di minori rendeva impossibile lo sfratto.