Cronaca

Campus della Statale a Expo, il giallo dei soldi del governo

Non ci sono più gli otto milioni iniziali, che il governo aveva promesso con la finanziaria. Vago (Statale): "Se è così, non si fa più niente". Il ministro Martina: "Saranno nel Patto per la Lombardia"

Un rendering del futuro campus della Statale a Expo

Bufera sul governo per il post-Expo. Tema del contendere, i soldi per il campus universitario. Ma anche per liquidare la società di gestione. La versione definitiva della legge di stabilità, infatti, vede soppresse tutte le voci di spesa relative a questi punti: nove milioni e mezzo per la liquidazione della società Expo 2015 Spa e otto milioni per mettere le prime basi della progettazione del futuro campus della Statale.

Nel testo è rimasto il capitolo su Human Technopole, il polo della ricerca scientifica voluto fortemente dal premier Matteo Renzi e che aveva generato polemiche "campanlistiche" con il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, sui soggetti da coinvolgere. Maroni non avrebbe voluto realtà non lombarde. Poi c'era stato un sostanziale accordo. Per la cronaca si parla di 628 milioni di euro da spalmare fino al 2022.

La notizia ha creato subbuglio a Milano. Politicamente, dal centrodestra sono arrivati attacchi virulenti a Renzi e al governo. Ma anche in via Festa del Perdono non sono tranquilli. Il rettore Gianluca Vago ha scritto una nota in cui viene spiegato che, se non 'rispuntano' i soldi promessi entro l'approvazione della legge di stabilità, la Statale si ritirerà «con rammarico» dalla manifestazione d'interesse per l'area Expo. Tradotto, non se ne fa più niente.

Il costo della realizzazione del polo universitario si aggira, in tutto, sui 350-380 milioni di euro. La Statale ha sempre detto di poter sostenere i due terzi della spesa, ma di avere bisogno di circa 130 milioni di euro di co-finanziamento, nonché - ripete ancora Vago - «pieno e convinto sostegno di tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti», perché di lavoro da fare ce n'è tanto e si tratta di un progetto molto complesso.

Maurizio Martina, ministro per le politiche agricole, ha cercato di rassicurare tutti. Ha spiegato, in particolare, che il denaro per liquidare la società di gestione arriverà attraverso un emendamento alla legge di stabilità, mentre per il polo universitario occorre aspettare il "Patto per la Lombardia" chiesto da Maroni e promesso da Renzi. Sarà in quella sede, e non nella legge di stabilità, che 'rispunteranno' i soldi del campus: gli otto milioni per partire e i più di cento milioni per co-finanziare il progetto. Basterà questa rassicurazione?

COME SARA' IL CAMPUS

Il piano di fattibilità è già pronto. Il progetto prevede il trasferimento di tutte le facoltà scientifiche della Statale da Città Studi all'area Expo, comprese quindi le attività didattiche e di ricerca, tranne le attività cliniche di medicina e di medicina veterinaria, destinate a Lodi.

Si parla di 18 mila studenti, quasi 2 mila ricercatori e poco meno di 500 tecnici e amministrativi, per una superficie di circa 150 mila metri quadri tra aule didattiche, laboratori, centri di ricerca, servizi e residenze. Gianluca Vago ha indicato l'anno accademico 2021/2022 come il primo possibile a Expo, sempre che tutto fili assolutamente liscio. E ritiene di potere ricavare 100 milioni di euro dalla 'valorizzazione' delle attuali strutture di Città Studi, nonché 180 milioni di risorse proprie.


Si parla di