Cronaca

Lasciò la figlia sola in auto per punizione: sarà riprocessata

Era stata assolta in appello

Decisione della cassazione

Dovrà essere nuovamente processata una mamma milanese assolta per avere lasciato la figlia di quattro anni chiusa in auto per circa un'ora, nel 2006. Lo ha stabilito la cassazione, che ha annullato la sentenza d'assoluzione per la donna, che oggi ha 48 anni.

Il 21 dicembre 2006, in centro a Milano, la donna lasciò la figlia in auto per fare shopping. Erano circa le sette di sera. Buio, freddo invernale, senza giubbotto, comprensibilmente agitata, la bimba venne notata dai passanti che si fermavano a vedere in che stato fosse. Quando la donna tornò all'automobile, trovò appunto una ressa di persone ma anche i vigili del fuoco e l'ambulanza.

Il finestrino dell'auto era stato infranto per assicurarsi in che condizioni fosse la piccola: e - nota la cassazione - la mamma, di primo acchito, si arrabbiò proprio per il finestrino. La corte d'appello aveva assolto la donna perché non vi era stata una "volontà di abbandono" ma anzi di punizione, per non averle obbedito a seguirla nello shopping.

Pur senza volontà d'abbandono, tuttavia, a giudizio della cassazione bisognava tenere conto della tenera età della fanciulla e di tutte le circostanze: il freddo, il buio, il fatto che non fosse abbastanza coperta e il fatto che piangeva. Insomma, l'abbandono oggettivamente si verificò, per un tempo che la suprema corte definisce "non trascurabile". La donna sarà quindi nuovamente giudicata in appello.


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