Cronaca

Autobus incendiato a San Donato: Ministero e Autoguidovie potrebbero essere citati per danni

La richiesta dell'avvocato di parte civile che rappresenta le famiglie dei ragazzi

L'autobus (B&V Photographers)

Antonino Ennio Andronico, l'avvocato che rappresenta le famiglie dei ragazzi che, mercoledì 20 marzo, erano a bordo del bus dirottato (e poi incendiato) da Ousseynou Sy chiederà i danni alla società Autoguidovie e al Ministero della pubblica istruzione, ritenendo che «secondo noi sono responsabili anche coloro che hanno messo in mano a quest'uomo il bus». La stessa società Autoguidovie si è costituita parte civile per l'incendio mentre, per tutti i reati contestati a Sy, il Comune di Crema e, forse, quello di San Donato Milanese.

E' iniziato a Milano il processo a carico del senegalese di 47 anni che risponde di strage aggravata dalle finalità terroristiche, sequestro di persona, incendio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni (fisiche ed emotive) ai danni dei ragazzini a bordo dell'autobus con cui, dalla scuola media di Crema, avrebbe dovuto accompagnarli in piscina mentre invece ha imboccato a tutta velocità la Paullese. Come lui stesso ha poi riferito, Sy avrebbe voluto compiere una strage dimostrativa nei pressi di Linate, ma all'altezza di San Donato Milanese è stato raggiunto dai carabinieri: così ha dato fuoco al bus, per fortuna senza uccidere nessuno.

Video: i carabinieri salvano i ragazzi

Cittadinanza ai due ragazzi eroi

Della vicenda è noto anche il fatto che due ragazzi (Adam El Hamami e Ramy Shehata) erano riusciti ad avvisare i genitori e il 112 attraverso i telefonini, nonostante fossero stati legati dall'uomo. I ragazzi (dopo una non facile trafila) hanno ottenuto la cittadinanza italiana grazie al loro gesto eroico. Successivamente è stato trovato un video su Youtube in cui il 47enne pronunciava proclami contro la politica europea in Africa. 

Audio: la telefonata al 112

Video: Ramy, il ragazzo eroe


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