Cronaca

Giornalista ucciso a colpi di mortaio: 30enne arrestato per l’omicidio di Andy Rocchelli

L’omicidio avvenne nel 2014. Venerdì, dopo tre anni, i carabinieri hanno arrestato un uomo

Il fotoreporter Andy Rocchelli - Foto Ansa

Non è stato un incidente, come più volte le autorità russe e ucraine hanno cercato di far credere. I carabinieri del Ros di Milano e i militari del comando provinciale di Pavia hanno arrestato venerdì, a Bologna, un trentenne italo ucraino accusato degli omicidi di Andrea Rocchelli e Andrej Mironov, il fotoreporter italiano e il suo interprete uccisi in Ucraina il 24 maggio del 2014

A firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, dopo tre anni di indagini, è stato il sostituto procuratore di Pavia, Andrea Zanoncelli, che ha evidentemente sposato la tesi del duplice omicidio. 

Andy Rocchelli: la storia del fotoreporter ucciso

Rocchelli, fotoreporter pavese di trenta anni con un passato a Milano - aveva studiato al Politecnico alla facoltà di Visual Design -, era arrivato in Ucraina a inizio del maggio 2014 insieme all’interprete e al collega francese William Roguelon per documentare il conflitto interno in corso tra le forze regolari di Kiev e le milizie separatiste filo russe dell’autoproclamata repubblica popolare del Donetsk. 

I tre, quel tragico 24 maggio, si trovavano a Sloviansk ed erano finiti sotto i colpi di mortaio e di Kalashnikov sparati da una collina: Andy e Mironov erano morti sul colpo, mentre il giornalista francese era riuscito a salvarsi. 

Le inchieste dei due Paesi dell’Est non hanno mai dato risultati - la loro tesi più accreditata è sempre stata “l’incidente” -, ma il lavoro dei carabinieri del Ros di Milano ha inchiodato alle sue responsabilità un italo ucraino di trenta anni, che è stato fermato a Bologna. 

Omicidio Andy Rocchelli: ucciso a colpi di mortaio

Il giovane - spiegano i militari in una nota - alla fine del 2013 erano tornato in Ucraina, dove aveva preso parte agli scontri di Piazza Maidan a Kiev prima di arruolarsi Battaglioni di volontari, inseriti nella Guardia Nazionale, alle dirette dipendenze del ministero dell’interno ucraino. 

Il trentenne, hanno accertato i militari, era stanziato di guardia - insieme ad altri ancora da identificare - sulla collina Karachun, alle porte della cittadina di Sloviansk. Quella stessa collina dalla quale lui e gli altri - evidenziano i carabinieri - avevano aperto il fuoco “indiscriminatamente verso i tre fotoreporter tramite armi a ripetizione e colpi di mortaio”. 

Proprio sotto quella pioggia di proiettili, Andy - fotoreporter di guerra già affermatissimo - e Andrej avevano trovato la morte. 


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