Cronaca

Omicidio alla fermata del tram: sette giovani "latinos" di MS13 arrestati

Le indagini della squadra mobile: erano già stati assicurati alla giustizia due membri della stessa "pandilla" sudamericana

Il machete "simbolo" della banda

Sono stati identificati e arrestati altri "latinos" che, domenica 3 luglio, hanno aggredito con incredibile violenza e senza ragione due coetanei, un albanese (poi morto) e un salvadoregno (che si è salvato ma ha avuto 120 punti di sutura alla gola). E c'è un "fil rouge" che lega indissolubilmente quel raid criminale con altri episodi di cui si è resa protagonista la famigerata pandilla MS13 a Milano, tra il 2015 e il 2016. Il "testimone", nel senso di oggetto per la staffetta, sembra essere il machete sequestrato nella cantina di uno dei nuovi arrestati (un minorenne), certamente usato per l'aggressione di Villapizzone a due dipendenti di Trenord ed anche durante una rissa in via Nervesa a maggio 2016: una sorta di "oggetto simbolico" passato di mano in mano nel corso dei mesi.

"Un durissimo colpo a MS13", lo ha definito Lorenzo Bucossi, capo della squadra mobile. Di fatto, sette ordinanze di custodia cautelare (sei eseguite) chiudono il cerchio e bloccano sul nascere una potenzialmente pericolsa riorganizzazione della pandilla in seguito ad altri procedimenti che avevano portato in carcere molti membri "storici" della gang latina. Cercava per esempio di accreditarsi come nuovo capo uno dei due arrestati già meno di dieci giorni dopo l'aggressione del 3 luglio, Mauricio Arturo Sanchez Soriano, affiliato a MS13 in Salvador e responsabile dell'omicidio del 19enne albanese alla fermata del tram di via Castelbarco. Che però le aggressioni fossero state di gruppo lo testimonia, oltre al filmato disponibile per quella del 19enne, anche l'autopsia, che certifica ferite da arma da taglio anche nella parte posteriore: in altri termini, Sanchez non è stato l'unico a usare un'arma contro il povero albanese.

Di seguito: il video dell'aggressione e i particolari

VIDEO | Aggressione brutale a 18enne alla fermata del tram

Di concorso in omicidio e tentato omicidio sono dunque accusati i quattro maggiorenni e i tre minorenni le cui ordinanze di custodia in carcere sono state eseguite il 10 agosto, tranne una (ai danni di un maggiorenne resosi irreperibile). Dei quattro maggiorenni, uno - Guillermo Aldair Chuco Romero, appena 18enne - era nel frattempo finito in carcere da poco per la violenza sessuale consumata nei confronti di una ragazza in zona Certosa.

Una storia drammatica: la giovane era "colpevole" di essere (all'epoca dei fatti) la fidanzata di un uomo che aveva truffato i "latinos" vendendo loro del bicarbonato al posto di cocaina. Gli altri maggiorenni sono Cristian Armando Santamaria Hernandez, incensurato, e Luis Fernando Parada Ortega, con precedenti per rissa e porto abusivo di armi. Poi un quarto maggiorenne non ancora catturato e i tre minorenni. Tra i sette destinatari dell'ordinanza di custodia non ci sono attuali affiliati a MS13: si tratta di "aspiranti" in attesa di "prova".

La squadra mobile di Milano è riuscita - partendo dal confuso filmato dell'aggressione alla fermata del tram - a identificare e dare un ruolo a sette persone, e questo può essere considerato un successo. Così come gli agenti e i dirigenti sono soddisfatti del momento particolarmente negativo per la MS13 a Milano, con molti affiliati o aspiranti tali in carcere durante un periodo segnato da una confusa riorganizzazione. 


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