Cronaca

Terrorismo, le misure contro gli attentati in città: dalle barriere anti tir alle “zone rosse”

Martedì, dopo l'attentato a Berlino, il prefetto ha presentato le nuove misure anti terrorismo

Il tir dell'attentato a Berlino - FOTO ANSA

Torna la paura terrorismo a Milano. E le autorità, il giorno dopo la strage di Berlino - dodici persone uccise da un tir impazzito che si è lanciato contro la folla ai mercatini di Natale nel quartiere Charlottenburg - rispondono presente. 

Martedì, in un incontro a palazzo Diotti, il questore Antonio De Iesu, il comandante dei carabinieri Canio Giuseppe La Gala, il prefetto Alessandro Marangoni e l’assessore alla sicurezza del Comune, Carmela Rozza, hanno presentato il nuovo piano sicurezza per la città, soprattutto in vista dei prossimi eventi natalizi. 

L’obiettivo principale, ora, è provare a prevenire eventuali attentati condotti con camion o mezzi pesanti: un “film” visto a Nizza prima e Berlino poi.

“Abbiamo predisposto - ha spiegato il prefetto - una rimodulazione del sistema di sicurezza, che sarà implementato anche con alcune barriere passive ad ausilio dei controlli delle forze di polizia sulle strade che portano nella zona centralissima e nei numerosi mercatini di Natale”. 

Tradotto: presto in città verranno sistemate vere e proprie barriere anti camion per cercare di scongiurare qualsiasi eventuale attacco

Ma non solo. La misura più semplice e immediata riguarderà i mercati di quartiere: sono già controllati dai vigili, che da adesso però sistemeranno le loro auto di traverso, di fronte agli ingressi del pubblico tra le bancarelle, in modo che facciano da barriera contro furgoni o tir.

In vista del Capodanno in città - in Duomo è previsto un concerto gratuito, che dovrebbe attirare migliaia di persone - sarà prevista una vera e propria “zona rossa” con controlli e i nuovi “sistemi di difesa passiva”. 

ECCO TUTTE LE ZONE CHE SARANNO PATTUGLIATE E “DIFESE”

È stato lo stesso prefetto a chiarire quali saranno le zone alle quali, per ovvi motivi, sarà dato un occhio “di riguardo”. 

“Tutta la direttrice San Babila Castello Sforzesco - ha spiegato Marangoni -. Quindi, corso Vittorio Emanuele II, piazza Duomo, via Dante”. E ancora: “La zona dei Navigli, la Darsena e tutti i mercatini di Natale”. 

Alcuni si trovano già in aree poco accessibili e, per questo, sono abbastanza sicuri e già difesi. Quello nel più aperto - e sicuramente nel luogo simbolo della città - è sul fianco del Duomo. L’ipotesi è sistemare sulle vie di accesso alla piazza “panettoni” o jersey di cemento che formino un imbuto o un percorso a “S”, in modo da permettere il transito alle auto autorizzate, evitando che furgoni o camion possano entrare in modo agevole o prendendo velocità. 

IL PREFETTO: “NON SI PUÒ NON IPOTIZZARE COMPORTAMENTI EMULATIVI”

Milano, insomma, risponde presente alla nuova allerta terrorismo, che c’è ed è reale

“Non possiamo non ipotizzare comportamenti di emulazione - ha ammesso lo stesso prefetto -. Quello che è accaduto lunedì sera a Berlino è stato riproposto con le stesse modalità operative attuate a Nizza mesi fa, dunque non possiamo sottovalutare il fatto che ci possano essere episodi analoghi”.

La città, però, non vuole piegarsi al terrore e darla vinta agli estremisti. “Bisogna essere chiari - ha sottolineato l’assessore Rozza -. Se vietassimo manifestazioni o facessimo una sorta di coprifuoco, avrebbero vinto i terroristi”. 


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