Cronaca

Studentessa morta di meningite: profilassi all'Università Statale di Milano e al Niguarda

Procedura di profilassi contro la meningite al dipartimento di Chimica dell'Università Statale di Milano, dove studiava la giovane morta dopo il ricovero all'ospedale Niguarda

Alessandra Covezzi Flavia Roncalli

Dopo la morte di Flavia Roncalli, studentessa di ventiquattro anni, è in corso la procedura di profilassi contro la meningite al dipartimento di Chimica dell'Università Statale di Milano, dove studiava la giovane morta dopo il ricovero all'ospedale Niguarda. Da giovedì mattina l'Ats, che ha sostituito la Asl, è arrivata in via Golgi 19, dove ha sede proprio il dipartimento di Chimica, e sta attuando le misure previste in questi casi. Si tratta della seconda studentessa morta per un'infezione di meningite nell'arco di quattro mesi. A luglio, per questa malattia era scomparsa Alessandra Covezzi (foto), coetanea e collega di studi alla facoltà di Chimica della Statale.

La conferma che si trattasse di un caso di meningite è arrivata dall'ospedale milanese, in un primo momento non sembrava si trattasse di questa malattia ma gli esami successivi lo hanno confermato, e hanno fatto subito scattare la profilassi prevista con l'assunzione di antibiotici.

QUAL E' IL RISCHIO DI CONTAGIO?

"La dose di antibiotico che stiamo somministrando con la profilassi è sufficiente per chiudere il discorso e bonificare la gola dall'eventuale presenza del batterio" ha spiegato ad askanews Giorgio Ciconali, direttore dei servizi igiene dell'Ats di Milano città metropolitana. Per ora la profilassi è in atto solo al dipartimento di Chimica dell'università Statale, ma un altro gruppo di esperti dell'Ats sta studiando le abitudini extra scolastiche della ragazza per capire se e come qualcun altro sia a rischio contagio.

Per essere esposti al contagio, ha chiarito il dottor Ciconali, bisogna avere avuto dei contatti "prolungati e stretti" con chi si è ammalato: "Non basta aver frequentato la stessa stanza dove ha soggiornato ma bisogna averci parlato viso a viso o quasi" ha detto. È importante dunque spiegare bene la reale portata del rischio a chi è coinvolto: questo è il senso dell'assemblea pubblica che si è svolta questa mattina in facoltà.

Per quanto riguarda la possibilità che i due casi delle due studentesse della stessa facoltà morte di meningite, quello di adesso e quello di luglio, siano collegati tra loro, Ciconali ha spiegato che non si può escludere: "E' abbastanza curioso - ha detto - che due ragazze della stessa età e facoltà abbiano la stessa malattia, ma non ci sono elementi per collegare i due casi. E' anche vero che sono passati mesi e il periodo del contagio è di 10 giorni quindi al momento non ci sono elementi per dirlo. Si sta studiando per capire anche questo".

PROFILASSI ALL'UNIVERSITA' E AL NIGUARDA

Sono centocinquanta le persone coinvolte dalla procedura di profilassi contro la meningite che sta interessando il dipartimento di chimica dell'Università Statale di Milano.

Un'altra profilassi è invece in atto al Niguarda sulle persone che sono venute lì a contatto con la studentessa morta, ma anche altri che hanno avuto contatti con lei e di conseguenza sono andate in ospedale.

Gli esami sono in corso per capire da che tipo di meningococco sia stata colpita la studentessa morta al Niguarda: se sia di tipo C, come quello che aveva causato la morte di una sua coetanea che studiava nella stessa facoltà lo scorso luglio.


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