Cronaca

Aggredito con l'acido: "Vado in Tribunale, chi mi ha sfigurato deve vedere cosa ha fatto"

Stefano Savi, aggredito per uno scambio di persona, in aula al processo contro Alexander Boettcher

Alexander Boettcher

Stefano Savi è una delle vittime della coppia di amanti soprannominata "dell'acido", perché catturati dopo avere sfigurato Pietro Barbini, l'ultima delle vittime. Precedentemente, nella "caccia" agli ex fidanzati di Martina Levato, lei e il complice Alexander Boettcher, nella notte tra l'1 e il 2 novembre 2014 in via Quarto Cagnino, avevano colpito anche Stefano, 25enne studente di economia in Bicocca, per un drammatico scambio di persona. 

Ora Savi è parte civile al processo per associazione a delinquere a carico di Boettcher, mentre la Levato e il presunto complice Andrea Magnani hanno chiesto il rito abbreviato. Sono quindici le operazioni chirurgiche già effettuate da Savi, e non è finita. Tuttavia il giovane era deciso a presenziare al processo, per "vedere in faccia" il suo aggressore.

E così ha fatto, mercoledì 16 settembre a Palazzo di Giustizia. "Vado in aula per guardare negli occhi l'uomo accusato di avermi devastato la faccia. Tutti devono rendersi conto di ciò che mi hanno fatto", ha affermato. Ed è arrivato con un cappellino da baseball e una felpa con cappuccio. "Non sono io a dovermi vergognar", aveva spiegato. Savi cerca, anzi "esige" la verità. E spera che - guardando il modo in cui è stato ridotto - gli accusati abbiano un sussulto di dignità e confessino pienamente. Ammettano. Chiedano scusa.

E alla fine della deposizione, gli sguardi di Savi e Boettcher si sono incrociati mentre il primo usciva dall'aula e il secondo restava chiuso nella gabbia. L'imputato è rimasto impassibile.


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