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La cascina nella periferia di Milano dove provare le cucine di tutto il mondo a poco prezzo

Il CIQ Centro Internazionale di Quartiere si trova a Corvetto, a sud di Milano, ed è un luogo dove si incontrano le cucine dei migranti. Dal Brasile, Palestina, Russia e Ucraina, qui si organizzano corsi e cena tematiche coinvolgendo cuochi da ogni parte del globo

Nel quartiere di Corvetto, dove il tessuto sociale è tra i più stratificati di Milano, fatto di culture e tradizioni diverse dall’agricoltura ancestrale del Parco Sud ai nuovi migranti, c’è un luogo che vuole essere un villaggio globale aperto alla diversità. CIQ Centro Internazionale di Quartiere è infatti uno spazio sociale – all'interno dell’antica Cascina Casottello – che mira all’inclusione di persone provenienti da paesi diversi, attraverso la partecipazione diretta e attività multidisciplinari. Teatro, musica, letture, festival, esposizioni, corsi di lingua ma anche e soprattutto cucina. Oltre al ristorante aperto dal lunedì alla domenica, dove provare piatti e ricette da tutto il mondo, ci sono anche corsi di cucina che partono dall’Italia per abbracciare mille culture. Grazie al coinvolgimento di cuochi che vengono da ogni parte del globo. “Il CIQ è uno spazio internazionale aperto alle culture e che mira all’integrazione grazie anche alle tante associazioni e ONG coinvolte nel progetto”, racconta a CiboToday Modou Gueye, senegalese direttore artistico del centro che parla milanese stretto più dei milanesi.

 Il CIQ a Corvetto: storia dello spazio aperto alle differenze culturali

Il CIQ nasce nel 2018 dopo che abbiamo vinto un bando del Comune di Milano che dava in concessione questo spazio. Dietro ci sono diverse associazioni, come la Sunugal che ha creato e che gestisce questo progetto, Maschere Nere che si occupa di teatro inclusivo, e la cooperativa sociale Fate Artigiani. Lavoriamo anche con l’Università Statale di Milano, il Comune, Fondazione Cariplo e l’8 per Mille Valdese” ci spiega Gueye partendo dalla genesi del progetto. CIQ con gli anni è diventato un hub creativo, uno spazio che mira a fare rigenerazione urbana con l’intento di internazionalizzare il quartiere attraverso la partecipazione della sua comunità.

Corsi di teatro, laboratori e atelier, seminari e conferenze, insieme a tantissime attività ricreative, educative e sociali, come i corsi di italiano per gli stranieri richiedenti asilo politico e non solo. All’interno della struttura ha sede operativa Rivista Africa, un magazine bimestrale impegnato a svelare il volto meno conosciuto del continente africano, e trovano spazio numerose associazioni tra cui Equi.libri in Corvetto, canale di promozione e diffusione della lettura e della cultura.  Tante le iniziative musicali: “Il nostro palco è messo a disposizione degli artisti di tutto il mondo che vogliono esibirsi. Abbiamo serate di musica rock, swing, cantautorato, incentivando l’incontro dei linguaggi e dei suoni, per dare spazio anche a volti nuovi”.

La cucina e i corsi di cucina internazionale al CIQ: dal Brasile alla Palestina

Il CIQ è un viaggio tra le tradizioni gastronomiche del mondo, pronte a mescolarsi grazie ai corsi di cucina e al ristorante presente al suo interno. “La nostra proposta cambia ciclicamente ed è sostenuta dall’Organizzazione Internazionale Migrazione. Abbiamo avuto corsi di cucina brasiliana, albanese, palestinese, israeliana, ma anche russa e ucraina per sottolineare che queste persone non sono in guerra tra loro nonostante le vicende politiche” spiega Modou Gueye. Quindi al CIQ troverete cene regionali, internazionali, a tema, e laboratori come quello sull’empanadas e tanti altri che verranno attivati nel 2024, mossi dalla volontà di dare voce e spazio ai migranti di tutto il mondo. Qui c'è anche un bellissimo giardino, chamato Giardino delle Meraviglie, che oltre a ospitare aperitivi e serate nei giorni più caldi, fungerà presto anche da orto. Infatti, nascerà uno spazio dove produrre ortaggi, erbe aromatiche e frutta, grazie all'impegno delle persone del CIQ, utile anche per laboratori e workshop.

C’è anche un ristorante attivo ogni giorno dal lunedì alla domenica, dove a lavorare ci sono 4 cuochi. Anche italiani, spiega Gueye: “La nostra mamma è Simona Zaino e poi c’è Annalisa, due signore del quartiere che organizzano pranzi per scoprire la cucina milanese. Poi c’è anche Tatai, un ex sindacalista pugliese in pensione, che ci fa degli ottimi piatti regionali”. La cucina del CIQ è ovviamente un mix di sapori e culture diverse: “Ci sono piatti tipicamente italiani come le polpette, gli arrosticini, lo spezzatino, e piatti africani che fanno la spola tra Senegal, Eritrea ed Etiopia. Riso con pollo, maiale, oppure scelte vegetariane per chi per motivi religiosi non può mangiare la carne” ci racconta Gueye sottolineando come al CIQ si mangia un piatto completo con massimo 12€. Ci sono anche gli aperitivi sociali solitamente connessi alle serate danzanti o musicali e anche questi sono tematici in base all’artista che si esibisce. Un altro bell’esempio di come si può fare integrazione, anche a partire dalla cucina.


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