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Un gioiello (San Carlo) a pochi passi dal Duomo

Fino a due secoli fa al suo posto avremmo trovato la chiesa di Santa Maria dei Servi che venne abbattuta per permettere un allargamento della strada. La chiesa attuale infatti venne costruita più arretrata rispetto alla precedente: Carlo Amati, che sviluppò il progetto su richiesta del fratello Giacomo, iniziò i lavori nel 1839

“L’anno 1883 venne creata ed operò in questo luogo la prima centrale termoelettrica d’europa…”.

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Queste sono le parole che troviamo su una targa commemorativa posta all’angolo tra corso Vittorio Emanuele e via Santa Redegonda, a pochi passi dal Duomo. Una testimonianza ancora viva, anche se forse un po’ poco in evidenza, non solo di come la zona fosse molto diversa nel XIX secolo, ma anche come tributo all’operosità e l’ingegno milanese e quindi italiano. Proseguendo in direzione piazza San Babila sulla destra troviamo il palazzo della Veneranda fabbrica del Duomo, costruito a metà del 1800 prendendo il posto dei laboratori e dei depositi della Fabbrica.

All’interno troviamo la chiesa di Santa Maria in Camposanto: realizzata a partire dal 1696 sui resti di quella più antica dedicata a Santa Maria Relogi, ospita sull’altare un rilievo marmoreo, l’ Annunciazione, che originariamente era destinato al Duomo. Uscendo dalla chiesa e alzando lo sguardo, è possibile vedere un bellissimo orologio, posto sulla sommità del palazzo, realizzato da Giuseppe Vandoni nel 1865. Proseguendo sempre lungo corso Vittorio Emanuele, si arriva alla chiesa di San Carlo al Corso; fino a due secoli fa al suo posto avremmo trovato la chiesa di Santa Maria dei Servi che venne abbattuta per permettere un allargamento della strada. La chiesa attuale infatti venne costruita più arretrata rispetto alla precedente: Carlo Amati, che sviluppò il progetto su richiesta del fratello Giacomo, iniziò i lavori nel 1839.

Si ispirò all’architettura romana e tra i tanti modelli, scelse quello del Pantheon, con la pianta circolare. L’architetto Pizzagalli realizzò la maestosa cupola, il cui diametro supera i 32 metri: l’effetto è veramente incredibile sia dall’esterno che dall’interno. Entrando nella chiesa si rimane immediatamente attratti da due acquasantiere in marmo che hanno la forma di gigantesche valve di ostrica; proseguendo è possibile ammirare un bassorilievo di scuola lombarda del ‘400 raffigurante S.Ambrogio, così come alcuni dipinti del XVI secolo a ricordo del vecchio tempio.

Nelle varie cappelle che si susseguono, è possibile vedere tra gli altri, un bassorilievo raffigurante San Francesco di Paola , i resti del Beato Angelo Porro, San Carlo e la Madonna Addolorata. Da quando nel 1929, i Serviti, scacciati due secoli prima, tornarono a riprendere possesso di questa chiesa, viene sottolineato che il nome completo di questo luogo sia “ Santa Maria dei Servi in S.Carlo”


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