Dopo l'apertura del primo punto vendita della catena americana Starbucks a Milano, sono state molte le polemiche. Si è parlato dei prezzi alti delle bevande - 1,80 euro per il caffè, 4 euro per il cappuccino (tanto che il Codacons ha denunciato il colosso all'Antitrust) - e delle lunghissime file che i clienti hanno fatto per entrare nel negozio, per tre giorni di fila. L'assessore a verde, urbanistica e agricoltura del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran ha a sua volta commentato l'evento sul suo profilo Facebook cogliendolo come occasione per riscoprire le botteghe storiche milanesi dove prendere il caffè. "Sono certo che ognuno di noi ha una torrefazione a cui è affezionato, da condividere con gli altri.", ha scritto Maran, chiedendo poi ai cittadini "la vostra qual è?".

I commenti degli utenti sono stati decine e decine. Molti hanno citato la famosa Ernani di corso Buenos Aires (in foto), apprezzando anche la gentilezza del personale; altri hanno menzionato come luoghi di appuntamento irrinunciabile con il caffè la torrefazione di corso XXII marzo, quella di Lomellina, di piazza Napoli, via Padova e via Paolo Sarpi; qualcun altro ha ricordato la Pasticceria Motta, Hodeidah, Sant Teresita e Orsonero. Tanti poi si sono sentiti di condividere la preferenza di Maran, che ha nominato come sua torrefazione prediletta Ciro, in via Plinio. 

Tra i vari interventi sulla pagina social non sono mancati attacchi contro Starbucks, definito un ritrovo per "turisti addormentati", ma c'è anche chi ha difeso la catena, mettendone in luce le novità rispetto alle torrefazioni classiche. In ogni caso, l'iniziativa di Maran, come lui stesso ha annotato su Facebook, è diventata "una piccola mappa alla scoperta delle torrefazioni storiche milanesi. Perché poi a noi il caffè piace tanto e in tutte le sue caratterizzazioni!".