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San Siro, il Politecnico favorevole al nuovo stadio salvando il Meazza (con altre funzioni)

L'audizione a Palazzo Marino del rettore Resta

Il nuovo San Siro secondo uno dei due progetti in lizza

La ristrutturazione del Meazza? «Complicata e difficile». Così, in sintesi, Ferruccio Resta, rettore del Politecnico, in audizione a Palazzo Marino sulla questione dello stadio. All'ateneo è stato affidato dai club il ruolo di advisor del masterplan. Secondo il parere del Politecnico, San Siro non è in grado attualmente di "accogliere" alcune dotazioni che lo rendano competitivo e all'altezza con gli standard europei dei nuovi stadi.

In particolare mancano le dotazioni per l'accessibilità totale e interventi per la sicurezza che impatterebbero così tanto da rendere "irriconoscibile" il Meazza. E i costi di manutenzione sarebbero comunque elevati per un impianto che inizia ad avere molti anni di "età".

Ma Resta ha "aperto" alla possibilità che il Meazza non sia demolito, bensì venga trovata per il "vecchio" stadio una funzione in modo da farlo sopravvivere accanto al nuovo impianto. «Le funzioni possono essere culturali, museali, commerciali o sportive, su cui in qualche maniera sono sicuro che il Comune e le due squadre troveranno una soluzione». Salvare il Meazza dalla demolizione risponderebbe alle preoccupazioni della Sovrintendenza, secondo cui in particolare il secondo anello è meritevole di tutela, e ai dubbi di diversi consiglieri comunali, preoccupati anche dell'impatto del cantiere di demolizione (per le polveri sottili che si solleverebbero e la quantità di rifiuti da smaltire).

Intanto Palazzo Marino sentirà anche il parere di Hines, che recentemente ha acquistato l'ex Ippodromo del Trotto, non afferente all'area del Meazza ma adiacente, per comprendere che tipo di sviluppo ha in mente il nuovo proprietario di quel "fazzoletto".


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