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Sanità, risorse per assumere medici. Ma la Lombardia chiede di più al Governo

Tra le richieste alcuni interventi normativi soprattutto sugli specializzandi e sui medici anziani, per non fare "crollare" la presenza di professionisti negli ospedali

Repertorio

Aumentano le risorse per nuove assunzioni in sanità. La novità (esattamente si tratta dell'incremento del fondo sanitario nazionale del 10%) è contenuta nel cosiddetto Decreto Fiscale ed è stata salutata positivamente dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e dall'assessore regionale al welfare Giulio Gallera. 

L'altra novità degli ultimi tempi è il progressivo rialzo del numero di borse di studio per i futuri medici. Ma per i vertici di Regione Lombardia non è comunque tutt'oro ciò che luccica: «Chiediamo - scrivono Fontana e Gallera in una nota - al ministro uno sforzo ulteriore di carattere normativo, complementare a quello finanziario». 

Fontana e Gallera fanno riferimento ad alcune proposte emerse durante la Conferenza Stato-Regioni, come il coinvolgimento degli specializzandi nelle corsie degli ospedali a partire dal secondo anno e con una crescente autonomia, ma anche la possibilità di mantenere in servizio i professionisti fino a 70 anni, o quella di arruolare medici non specializzati dopo un adeguato percorso formativo.

Sanità, via libera alle "mini" borse di studio per specializzandi

L'apertura agli specializzandi in corsia, tra l'altro, proviene proprio dalla Regione Lombardia: la giunta di recente ha deliberato il loro utilizzo, affiancati dai tutor che decideranno di volta in volta se uno specializzando può o non può compiere in autonomia un determinato atto medico. Un'operazione a costo zero perché gli specializzandi percepiscono già una borsa di studio.


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