Attualità

Milano potrebbe avere la sua prima moschea ufficiale

Creata attraverso un bando del comune, dovrebbe sorgere in via Esterle, zona via Padova

Repertorio

Milano potrà avere una moschea vera e propria. Salvo impedimenti, la Casa della cultura islamica, che ha presentato l'unica candidatura ammissibile al bando comunale per i luoghi di culto, dovrebbe realizzare la prima moschea riconosciuta per i musulmani della città in via Esterle, zona via Padova.

Il luogo di culto dovrebbe sorgere negli ex bagni pubblici di via Esterle e sarebbe in grado di accogliere i 3.500 membri della Casa della cultura islamica, oltre ad altri fedeli. Il via libera dovrebbe arrivare da Palazzo Marino a meno di ostacoli burocratici relativi alla presentazione dei documenti richiesti per il bando e alla liberazione dell'immobile che attualmente risulta occupato. Nonostante la corposa comunità islamica presente in città, ad oggi non esiste alcuna moschea vera e propria e i musulmani si ritrovano in spazi come quello della Casa della cultura islamica, in via Padova 144, che però è, tra le altre cose, a rischio sfratto. La moschea da creare in via Esterle, oltre alla preghiera, potrebbe ospitare corsi di lingua, un giardino e spazi per i bambini e le donne. 

"È un tema più banale di quanto si suppone o lo si strumentalizza. Credo che per i milanesi all'idea che i musulmani preghino sul marciapiede sia assolutamente meglio uno spazio adeguato". Questo il commento sulla questione moschea del sindaco Giuseppe Sala, a margine della presentazione del centro di Architettura e Design 'Dropcity' ai Magazzini Raccordati. "È previsto dalla nostra Costituzione - ha continuato il primo cittadino -. L'abbiamo fatto con garbo e misura, senza immaginare mega moschee. Le polemiche ci saranno, però noi andiamo avanti consapevoli del fatto che è giusto e sicuro".

L'edificio non dovrebbe avere dimensioni maestose né un minareto: il budget a disposizione per realizzarlo ristrutturando la struttura già esistente degli ex bagni è di meno di 500mila euro. Nonostante questo non hanno tardato i commenti negativi di alcuni esponenti del centro-destra. “Gli ex bagni pubblici di via Esterle - ha scritto la consigliera comunale leghista, Silvia Sardone - come preventivabile, finiranno a un’associazione islamica che potrà qui insediare la propria moschea: quasi sicuramente sarà la comunità di via Padova 144, che qui ha organizzato un luogo di culto senza alcun titolo, a ottenere questi spazi. La sinistra sta trasformando il quartiere di via Padova in un ghetto musulmano senza rendersi conto del clima già teso in zona, tra spaccio, occupazioni abusive e prostituzione". "Il Comune di Milano - ha fatto eco l'assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato (Fdl) - prima di concedere ulteriori spazi da dedicare a moschee dovrebbe effettuare i dovuti controlli e le dovute chiusure in tutte quelle abusive presenti sul territorio di Milano, attive da diversi anni e continuamente segnalate dai cittadini esausti dall'impunità che le caratterizza".


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