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È morto Maurizio Pollini

La camera ardente del maestro pianista Pollini si terrà al Teatro alla Scala

Maurizio Pollini

Il pianista Maurizio Pollini è morto sabato mattina a Milano, aveva 82 anni. Ne dà notizia il Teatro alla Scala di Milano, che "piange" la sua scomparsa, "uno dei grandi musicisti del nostro tempo e un riferimento fondamentale nella vita artistica del Teatro per oltre cinquant'anni", si legge nella nota del Teatro milanese.

"Il Sovrintendente Dominique Meyer, il Direttore Musicale Riccardo Chailly, i professori dell'Orchestra e i lavoratori scaligeri sono accanto alla moglie Marilisa, al figlio Daniele e a tutta la famiglia. La camera ardente del Maestro Pollini si terrà al Teatro alla Scala. I dettagli saranno comunicati prossimamente", conclude la nota.

Chi era Maurizio Pollini

Era malato da tempo e per questa ragione aveva cancellato gli ultimi concerti in programma. Musicista a tutto tondo, era stato anche direttore d'orchestra, Pollini era noto per la sua tecnica magistrale e per la sua continua ricerca della perfezione in tutto il vasto repertorio che eseguiva. Nato in una famiglia della borghesia illuminata milanese - era figlio dell'architetto Gino Pollini e della pianista Renata Melotti, a sua volta sorella dello scultore Fausto Melotti - Pollini suscitò grande scalpore al Concorso Chopin di Varsavia, nel 1960, da cui uscì vincitore, per la sua esecuzione di 4 difficilissimi e complessi Studi di Chopin, tanto che il celebre pianista Arthur Rubinstein, componente della giuria, disse: "Questo giovane suona tecnicamente già meglio di tutti noi!".

E il critico musicale esperto di pianismo, Piero Rattalino, presente all'esecuzione, aggiunse: "Questo giovane, o diventerà il più grande pianista del mondo, o finirà in manicomio!". Pollini non finì in manicomio e divenne certamente uno dei più grandi pianisti del mondo, pubblicando, dopo la vittoria al concorso di Varsavia, diverse registrazioni di opere di Chopin per la Emi. Allievo dei corsi di perfezionamento di Arturo Benedetti Michelangeli, il quale diceva che c'era "ben poco da insegnare a Pollini", il giovane pianista iniziò un'importante carriera concertistica che lo portò nelle più importanti sale di tutto il mondo con le maggiori orchestre europee, americane e asiatiche.

Il suo repertorio spaziava da Bach, Mozart e Beethoven a Chopin, da Schubert a Schoenberg fino a Stockhausen, Manzoni e Sciarrino. Il compositore Luigi Nono scrisse appositamente per Pollini '...Sofferte onde serene..." dedicando lo spartito al pianista e alla moglie Marilisa Marzotto, anche lei pianista. Fondamentale nella sua vita l'amicizia con Claudio Abbado, il direttore d'orchestra scomparso dieci anni fa, con il quale condivise anche la passione politica. Celebre il suo concerto al Teatro Comunale di Bologna, nel gennaio del 1973, per denunciare gli orrori della guerra in Vietnam, seguito a un altro concerto, stavolta mancato, alla Società del Quartetto di Milano di pochi giorni prima, in cui aveva tentato di leggere un documento di protesta contro i bombardamenti americani in Vietnam, ma aveva dovuto lasciare la sala senza suonare. Eventi che diedero vita al 'caso Pollini' e che videro schierarsi diversi musicisti illustri (Claudio Abbado, Gianandrea Gavazzeni, Luigi Nono, Luciano Berio) in difesa dei diritti democratici e civili. 


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