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Il Milan ha comprato il terreno per il nuovo stadio

La squadra rossonera è sempre più lontana dallo stadio Meazza (San Siro)

Il futuro del Milan è sempre lontano da Milano e più vicino al Comune di San Donato. La società rossonera ha ultimato l'acquisto dei terreni per la costruzione del nuovo stadio nel territorio dell'hinterland meneghino. Il rogito dell'area è stato ultimato nella giornata di giovedì e, nonostante le proteste di una parte dei residenti, la realizzazione della struttura nell'area San Francesco diventa una possibilità sempre più concreta. 

Nell'atto notarile, il Milan fa sua l'area di circa 256mila metri quadri su cui SportLifeCity, società acquisita dal Milan la in estate, aveva già un preliminare di accordo. La spesa sostenuta per i terreni è parte di una somma di 40 milioni di euro versata a giugno dall'azionista Red Bird nelle casse del club per spese di sviluppo del progetto, quali ad esempio le spese di preparazione della documentazione presentata in Comune per una richiesta di variante o per l'acquisto appunto di terreni o altre spese simili. 

Resta 'aperta' la questione viabilità

Nei giorni scorsi il sindaco di San Donato, Francesco Squeri, aveva raccontato alla stampa la delibera di approvazione per la costruzione del nuovo stadio. "La successiva fase operativa deve essere condotta attraverso uno specifico accordo di programma previa richiesta di promozione dello stesso da parte del sindaco", si leggeva nella delibera.

Il punto, ora, è la strutturazione di un programma ad hoc sulla mobilità. Per questo il comune ha già evidenziato che il progetto (ora una bozza) presentato potrà subire una serie di variazioni in corso d'opera a seconda della fattibilità e delle esigenze che emergono man mano. Il comune di San Donato ha evidenziato che "dovranno essere garantite specifiche risposte su alcuni importanti ambiti di interesse pubblico tra i quali i temi legati alle infrastrutture, alla viabilità, al trasporto pubblico e alle questioni ambientali".

Il comitato 'No Stadio'

Il comitato No Stadio ha depositato una proposta in municipio per chiedere un referendum sulla costruzione dello stadio a San Donato, cittadina da 32mila abitanti che avrebbe così un impianto di 70mila posti. Il gruppo preme, poi, sulla questione traffico stradale, sull'ordine pubblico e sul possibile inquinamento ambientale e paesaggistico. Il referendum, quindi, servirebbe per dare la parola sulla questione a chi a San Donato ci abita.

"L'impatto per l'amministrazione sarebbe comunque forte perché il Consiglio comunale dovrebbe poi deliberare e decidere se conformarsi o meno ai risultati della consultazione", spiega l'avvocata Ilaria Battistini che segue il movimento. Altro tassello della vicenda, a favore di chi lo stadio proprio non lo vuole, sarebbe l'assenza della questione nel programma elettorale dell'attuale sindaco e per questo l'avvocata di No Stadio evidenza che "se i cittadini lo avessero saputo, l'esito delle amministrative sarebbe andato in modo diverso", afferma la legale. 


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