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È morto Giulio Boscagli

Esponente di Comunione e liberazione, ex sindaco di Lecco e assessore lombardo

Boscagli

È morto Giulio Boscagli, classe 1948, già sindaco di Lecco e protagonista della scena politica e amministrativa del capoluogo a cavallo di numerosi decenni. Boscagli lascia Anna Maria Formigoni, sorella di Roberto, e sei figli.

Prestigioso il suo curriculum: laureato in Fisica alla Statale di Milano, diventa insegnante di matematica e viene eletto per la prima volta in Consiglio comunale alla fine degli anni Settanta e dal 1979 al 1986 è assessore con deleghe a Istruzione e Cultura. Proprio in quell'anno viene eletto sindaco di Lecco, carica che ricoprirà fino al 1993.

Nel '96 il salto in Regione Lombardia

Nel '96 il salto in Regione Lombardia, con un ruolo di vertice nella segreteria politica dell'allora presidente Formigoni. Nel 2000 l'elezione a consigliere regionale nella circoscrizione di Lecco, con incarichi nel Comitato per la montagna e nelle Commissioni Territorio e Affari istituzionali. Nel 2001 è eletto a presidente del gruppo regionale di Forza Italia: ricoprirà questo ruolo nel partito di Berlusconi per diversi anni. Nel 2008 viene nominato assessore regionale a Famiglia e Solidarietà, due anni dopo siede nuovamente fra i banchi del Consiglio regionale.

L'impegno in Comunione e liberazione

Boscagli, con una formazione di forte stampo cattolico, è stato uno dei principali esponenti di Comunione e Liberazione. Tre anni fa, nel 2021, Boscagli aveva pubblicato il volume Quella baldanza ingenua in cui racconta l'evoluzione della "Gioventù studentesca" tra anni Sessanta e Settanta; un bacino da cui, oltre a lui, usciranno numerosi futuri amministratori come Guido Puccio e Roberto Formigoni e prelati come Angelo Scola.

Boscagli è stato inoltre tra i fondatori e gli animatori dell'Unità di Transizione Lecco uno, nata dall'esperienza della comunità lecchese di CL.


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