Coronavirus

Franco, l'ex tappezziere che è stato il primo over 85 d'Italia a fare il vaccino anti covid

L'uomo è ospite del Pio Albergo Trivulzio e ha 88 anni. È stato il primo over 85 a vaccinarsi

La vaccinazione al Pat - Foto Ansa

Nome: Franco Brioschi. Età: 88 anni. Lavoro: ex tappezziere e imbianchino, ora in pensione. Segni particolari: primo over 85 di tutta Italia a essere vaccinato. Lo speciale record è stato scritto al Pio Albergo Trivulzio di Milano, la Rsa meneghina che ha pagato un conto tragico e salato all'epidemia di coronavirus. 

Proprio per questo, per dare un segnale tangibile di speranza, la struttura è stata scelta come unica realtà non ospedaliera fra i 65 hub selezionati dalla regione per i primi vaccini anti covid somministrati il 27 dicembre, già diventato lo storico "V-day". Alla Baggina sono state consegnate 50 dosi: 38 per i dipendenti e 12 per gli ospiti, che sono stati selezionati fra gli ultra 80enni in buone condizioni di salute sempre risultati negativi ai test di screening e che hanno potuto dare autonomamente il consenso.

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Tra questi, hanno raccontato nelle scorse ore dal Pio Albergo, proprio l'ex tappezziere. Ad assistere a distanza, collegato in video chiamata, suo fratello Roberto, 80 anni. "Sono molto felice per lui, e ora sono più tranquillo dopo mesi di preoccupazioni", ha esultato. La speranza di Brioschi è ora di potere riabbracciare presto il fratello minore, senza paure. 

È stato un momento “di importanza storica”, hanno sottolineato dalla storica casa di riposo milanese, che “ha suscitato gioia ed emozione sia fra gli ospiti che sia fra il personale medico e sanitario dell’istituto milanese, in cui l’arrivo del farmaco è stato salutato con un applauso”. 

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Il 17 gennaio saranno di gli stessi ultra 80enni a ricevere la seconda dose del vaccino che consentirà, dopo una settimana, di considerarli immuni al virus. “Ci auguriamo vivamente una alta partecipazione alla campagna vaccinale da parte del personale”, ha commentato Marco Froldi, responsabile della scuola di specialità di Geriatria dell'università Statale di Milano e direttore della unità operativa di cure intermedie cardiopneumologiche del Pat, fra i primi dipendenti vaccinati durante il V-day insieme alla dottoressa Mariateresa Zocchi, consigliere dell’Ordine dei medici, ad una giovane infermiera, ad una Oss e ad un addetto al magazzino. “Paure e dubbi derivano dalla velocità con cui è stato prodotto il vaccino – ha poi aggiunto Froldi -. Occorre invece tenere a mente che nella realizzazione del farmaco sono stati tagliati molti passaggi burocratici ma nemmeno uno di quelli previsti a livello scientifico”.


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