Coronavirus

Cosa deve fare col richiamo (e col green pass) chi è vaccinato all'estero con un vaccino non autorizzato

Le linee guida di regione Lombardia

La Lombardia apre i propri centri vaccinali anche alle donne e agli uomini che hanno ricevuto la somministrazione all'estero. In accordo con le indicazioni nazionali, ha fatto sapere il Pirellone in una nota, possono infatti "ricevere una dose di richiamo anche i soggetti vaccinati" non in Italia "con un vaccino non autorizzato in Europa".

A loro sarà somministrato un vaccino m-Rna, Comirnaty o Spikevax, quindi Pfizer o Moderna. La possibilità è valida "a partire da 28 giorni e fino a un massimo di 6 mesi, 180 giorni, dal completamento del ciclo primario". In questo caso, hanno chiarito dalla regione, non è necessaria la prenotazione e basterà presentarsi direttamente uno dei centri vaccinali. La nuova dose darà diritto a un green pass valido dodici mesi dal momento della somministrazione. 

Discorso diverso, invece, per chi ha completato il ciclo primario oltre sei mesi fa o non l'ha completato. Per loro servirà un ciclo completo, quindi due dosi, prenotando la prima dose di vaccino - sempre a m-Rna - attraverso la piattaforma regionale dedicata https://prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it

Sullo stesso sito, al momento, possono prenotare il richiamo, la terza dose, gli over 60, i pazienti trapiantati e immunocompromessi o con elevata fragilità oltre che gli operatori sanitari e sociosanitari. E da oggi, giovedì 11 novembre, via libera anche a chi ha ricevuto, almeno sei mesi fa, il siero mono dose Johnson & Johnson. Per loro, soltanto per i maggiorenni, verrà effettuato un richiamo con Pfizer o Moderna. 


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