Coronavirus

Cosa hanno detto Sala e Fontana sull'obbligo di green pass per tutti i lavoratori

Le parole del sindaco di Milano e del presidente di regione sul nuovo decreto

Uno decisamente a favore. L'altro più cauto, con l'accento posto sul lavoro e le aziende. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, e il presidente di regione Lombardia, Attilio Fontana, hanno accolto con favore la decisione del governo di estendere, a partire dal 15 ottobre, l'obbligo del green pass per tutti i lavoratori. 

Il decreto è semplice: da metà ottobre per entrare nei luoghi di lavoro sarà necessaria la certificazione verde, al quinto giorno di assenza ingiustificata - causa mancanza di green pass - scatta la sospensione con stipendio bloccato. 

"Abbiamo chiesto al governo di insistere nell'azione di convincimento per raggiungere una vaccinazione completa di tutta la popolazione, senza dimenticare la possibilità di favorire anche l'utilizzo dei tamponi a prezzi calmierati, per non chiudere la porta in faccia alle persone che oggi hanno ancora dubbi e preoccupazioni. Credo che queste persone vadano convinte attraverso i risultati straordinari che siamo riusciti a raggiungere con la campagna vaccinale", ha commentato a caldo il governatore lombardo dopo la riunione tra governo e regioni sul decreto in arrivo. 

"Come conferenza delle regioni ne abbiamo preso atto - ha detto in merito all'obbligo di green pass -, chiedendo però che l'estensione del green pass valga come leva per mantenere le attività aperte anche qualora la situazione epidemiologica porti a cambiamenti di zone. Nella nostra regione, che al momento ha completato il ciclo vaccinale all'81% della popolazione e raggiunto l'87% di adesione, inciderà poco", ha concluso Fontana. 

Sulla stessa lunghezza d'onda, con ancora più convinzione, Beppe Sala. “Non posso che dire che, al di là di vedere nel dettaglio il decreto, al green pass sono sempre stato favorevole. Quindi in linea di principio sono favorevole”, ha sottolineato a margine di un evento elettorale il primo cittadino. 

Lui stesso è poi intervenuto sul tema della presenza di no vax tra i dipendenti del Comune: "Abbiamo lavorato in queste giornate per capire la situazione delle scuole che è sotto controllo. Abbiamo avuto qualche problema con i genitori però abbiamo passato questo scoglio. Adesso lavoreremo sui dipendenti del comune”. Infine, quanto all’ipotesi di organizzare la macchina comunale per tamponi a prezzi calmierati come previsto dal decreto ha concluso: “Vedremo. Credo che il tema del prezzo sia fondamentale. Certamente potrebbe essere una cosa buona perché più tamponi si fanno meglio è”.


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