Coronavirus

Covid, nuovo Dpcm e spostamenti: congiunti fidanzati, ecco le regole

Verso la conferma della possibilità di incontrarsi nella casa condivisa, anche se per periodi limitati, per i partner che vivono lontano tra loro

(Foto Pexels)

Da dicembre 2020 è permesso, ai congiunti che vivono separatamente, di ritrovarsi anche attraversando i confini regionali, purché il luogo d'incontro sia la casa utilizzata abitualmente dalla coppia quando vive insieme. Un luogo che quindi coincide con quello «in cui si ha la residenza, il domicilio o l’abitazione», escluse le seconde case e gli hotel.

Un'apertura rispetto ai precedenti Dpcm chiesta a gran voce da decine di migliaia di coppie italiane costrette, nel 2020, a lunghi periodi di distanza a causa della pandemia Covid e delle conseguenti misure di sicurezza sanitaria e di lockdown.

Con la scadenza dell'ultimo Dpcm (15 gennaio), in tanti si chiedono se questa misura verrà riconfermata. L'attenzione principale si concentra sulla definizione delle zone colorate. Molte Regioni saranno arancioni, alcune rischiano di passare in fascia rossa; ma l'apertura verso i "congiunti fuori Regione", come è stata chiamata, sembra sulla strada della riconferma. E varrà, ovviamente, anche per i partner che vivono nella stessa Regione ma in Comuni diversi, se la Regione sarà arancione o rossa.

Congiunti fuori Regione: le regole 

La regola è di per sé abbastanza chiara: i partner, per ricongiungersi, devono scegilere la casa che condividono abitualmente, seppure per periodi limitati. Non possono quindi incontrarsi in hotel oppure nella seconda casa della coppia o di uno dei partner. Ciò esclude le coppie che non hanno una "casa in comune", nemmeno per periodi limitati di tempo. Può trattarsi di coppie giovani o da poco formatesi. Oppure, come si sarebbe detto un tempo, "clandestine".

Terminato il periodo di ricongiungimento, sarà sempre possibile fare rientro nel luogo di residenza. Vien da chiedersi entro quali limiti sia stato finora possibile, e lo sarà in futuro, effettuare controlli e verifiche in tal senso, poiché è possibile che la residenza sia in luoghi diversi e il "domicilio" e "l'abitazione" non risultano dai documenti, ma è evidente e non ha bisogno di spiegazioni il buon senso del provvedimento.

Allo stesso modo, è sempre stato possibile (anche durante il lockdown primaverile) spostarsi per raggiungere i figli minorenni presso l'altro genitore o l'affidatario, e resterà certamente possibille anche dopo il 15 gennaio, anche tra dfferenti Regioni e aree. A patto che per questi spostamenti venga scelto il percorso più breve e siano rispettate le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio, se esistenti, oppure secondo quanto concordato tra i genitori.


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