Coronavirus

Bollettino coronavirus, contagi ancora in aumento: +98 a Milano e +239 in Lombardia

I dati del Pirellone. In totale sono stati effetuati 14mila tamponi. La stragrande maggioranza dei nuovi positivi sono under 50

Casi positivi in aumento, con +239 casi in Lombardia e +89 a Milano, altri 4 decessi e ricoveri stabili, sia in terapia intensiva che negli altri reparti. Questa la situazione coronavirus in regione al 23 agosto. A diffondere i dati è, come sempre, il Pirellone.

In totale nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 13.663 tamponi. Si rileva un aumento anche dei guariti e dimessi, che sono +29. "Oggi - commenta l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera - registriamo 239 casi positivi. Di questi, 190 sono riferiti a persone che hanno meno di 50 anni. Due terzi delle positività riguardano cittadini che rientrano dall'estero e i loro contatti diretti. L’incremento dei casi positivi in Lombardia va sempre rapportato al numero dei tamponi effettuati".

"Non siamo in una situazione di emergenza - ha detto Gallera - ma non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia, ore più che mai. L'utilizzo della mascherina e il rispetto delle norme di sicurezza in questo momento è importante almeno come lo è stato durante la fase 1. Dobbiamo evitare che la diffusione del virus torni a moltiplicarsi in modo esponenziale".

I casi provincia per provincia

Milano, con +89 casi, di cui 50 in città, è la provincia con più nuovi contagi; seguono Brescia, +46; Bergamo + 32; Monza e Brianza, +16; Como, +14; Varese, +13; Lodi, +7; Lecco, +6; Pavia, +5; Mantova e Cremona, entrambe +4. Sondrio è l'unica provincia a non avere nuovi positivi al covid.
 

Gallera: "L'aumento dei casi in Lombardia è dovuto ai rientri"

L'aumento progressivo dei casi positivi al covid (+185 il 22 agosto), secondo l'assessore  regionale al Welfare Giulio Gallera, è ascrivibile anche al ritorno dei viaggiatori dall'estero.

Il maggior numero di contagi ha specificato l'assessore sabato "è determinato dalle analisi effettuate a seguito del rientro dai Paesi a rischio", ovvero Spagna, Croazia, Malta e Grecia. "Sui 185 casi registrati - ha aggiunto Gallera - 60 provengono appunto da quelle zone e un altro 20% sul totale è riferito a contatti stretti di persone rientrate dall'estero nei giorni precedenti la campagna di screening avviata il 13 agosto scorso".


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