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In Lombardia non c'è chi spenga gli incendi

La denuncia dei sindacati dei vigili del fuoco: manca il personale

Poco personale: amministrativo e operativo. I vigili del fuoco della Lombardia hanno una grave carenza di lavoratori. Lo denunciano i sindacati che chiedono a gran voce che ci siano "assunzione". Fp Cgil Lombardia in una nota sottolinea che la carenza riguarda tutti i comandi della nostra regione.

“Mancano amministrativi, per cui si tolgono vigili operativi dai dispositivi di soccorso per dirottarli negli uffici, e abbiamo carenze croniche di autisti, al punto da non riuscire a volte a mandare fuori dai comandi le squadre di soccorso. Da un lato, con il passaggio di qualifica, molti autisti sono diventati capisquadra, dall’altro i neo assunti arrivano senza la patente, nonostante il concorso pubblico con posti riservati a livello nazionale. Non solo gli autisti non hanno incentivi rispetto agli altri Vigili del Fuoco ma se dovessero incorrere in un incidente grave non hanno la tutela legale e devono pagare di tasca propria l’avvocato”, denuncia Michele Giacalone, coordinatore regionale Fp Cgil Lombardia.

I nuovi ingressi messi di recente a disposizione tramite gli uffici territoriali di collocamento non bastano a coprire tutto il personale operativo tolto dal soccorso. In queste condizioni, il lavoro straordinario è diventato ordinario e nei distaccamenti le squadre di soccorso escono a forze ridotte, 4 vigili invece che i 5-6 regolamentari. I carichi di lavoro sono pesanti, le ore di straordinario assegnate insufficienti per i rientri di personale qualificato e di autisti in turno libero, lo stress sale e la serenità del personale viene sempre meno. Le malattie professionali incombono inarrestabili, insieme all’età che avanza.

La carenza dei pomperi

“Per tutta risposta - dichiara Giacalone - l’Amministrazione centrale propone la reperibilità per gli operativi. È inaccettabile! È come continuare a tirare da una parte all’altra una coperta senza rendersi conto che ormai è ridotta a un piccolo straccetto. Senza pensare che così di fatto si bloccano le assunzioni di giovani. I vigili del Fuoco si aspettano una riduzione dell’età pensionabile, considerato che essere messi nel soccorso tecnico urgente a 59-60 anni presenta le sue criticità – aggiunge -, ma è anche necessario che ci vengano riconosciute le malattie professionali. Tra di noi c’è un’alta percentuale di colleghi che si è ammalata di malattia tumorale che non viene riconosciuta come malattia professionale”.

“Paradossale e decisamente molto grave che, nonostante i vigili del fuoco siano il corpo più amato dagli italiani, a fronte del lavoro pericoloso e duro che svolgono, 365 giorni all’anno, giorno e notte, nelle situazioni più diverse, non siano nel numero adeguato e più sicuro per loro e per la popolazione. Idem per quanto riguarda la mancanza di una assicurazione Inail per gli infortuni sul lavoro e il riconoscimento delle malattie professionali. Chiediamo - ribadisce il coordinatore regionale - assunzioni, rispetto e tutele. In Lombardia mancano, da pianta organica, 553 operativi fra direttivi, ispettori, capi squadra, capi Reparto e vigili, e 170 amministrativi fra direttivi logistico gestionali, ispettori logistico gestionali, ispettori informatici, operatori e assistenti. Non si può pensare di risparmiare sulle spalle dei Vigili del Fuoco che svolgono con passione ed estrema professionalità un servizio indispensabile per l’intera collettività”.


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