Politica

Nahum entra nei Riformisti: "Pd appiattito sui 5 Stelle e massimalista su Gaza"

Le critiche di Nahum all'ex partito. "Sogno un soggetto unico del Terzo polo"

Daniele Nahum annuncia l'ingresso nei riformisti (Melley/MT)

Non aderisce né ad Azione né a Italia Viva, il consigliere comunale milanese Daniele Nahum, ma entra nel gruppo dei Riformisti (che, alle elezioni del 2021, era una lista composta dai movimenti di Calenda e Renzi oltre che da +Europa). "Ho visto troppe posizioni massimaliste nel Partito democratico", ha detto in una conferenza stampa, lunedì, confermando la scelta di uscire, dopo 11 anni, dal Pd, "sia in politica interna, dove il partito si è appiattito al Movimento 5 Stelle ad esempio sul superbonus, sia in politica estera, sulla questione israelo-palestinese e sulla guerra in Ucraina".

La guerra a Gaza era stata centrale nell'intervento in consiglio comunale nel quale Nahum aveva motivato l'addio al Pd, soprattutto per 'colpa' di esponenti locali: dall''abuso del termine 'genocidio' per descrivere la reazione israeliana dopo il 7 ottobre, alla partecipazione a manifestazioni pro Palestina nelle quali tra l'altro si gridava lo slogan "dal fiume al mare Palestina libera". "Significa che vogliono buttare a mare la mia famiglia", ha detto Nahum in conferenza stampa, ricordando anche le persecuzioni subite dai suoi familiari in Libia e la morte in un campo di concentramento del fratello di sua nonna.

"A livello nazionale, nessuno del Pd ha detto qualcosa a questi esponenti locali", ha sottolineato Nahum, ribadendo di essere lui stesso "a favore della causa palestinese, tanto che ho sempre difeso l'opzione dei due Stati per i due popoli". Da Gaza all'Ucraina è un attimo: nello stesso momento in cui si sono re-intensificati gli attacchi missilistici russi in numerose città e regioni ucraine, Nahum ha ricordato che "un importante esponente locale del Pd (l'assessore del Municipio 1 Lorenzo Pacini, n.d.r.) si è chiesto perché dobbiamo continuare a dare armi all'Ucraina, dove si gioca il futuro delle democrazie europee".

Ora, per Nahum, l'obiettivo politico è contribuire a realizzare il partito unico del Terzo polo, un'area che vale il 15-16% a livello milanese stando alle elezioni più recenti. E che i Riformisti siano uniti a Milano, nonostante i noti litigi tra Renzi e Calenda (soprattutto) a livello nazionale, lo hanno confermato anche Giulia Pastorella (capogruppo dei Riformisti, di Azione) e Gianmaria Radice (consigliere comunale, che appartiene invece a Italia Viva) nei loro interventi, dando il benvenuto a Nahum. I Riformisti contano ora 4 consiglieri comunali (erano 2 a inizio consiliatura, perché si era già aggiunto Carmine Pacente, anche lui proveniente dal Pd) e 16 consiglieri nei 9 Municipi (erano 11 a inizio consiliatura). "Cresciamo, e questo è il segno del buon lavoro e della nostra centralità", ha commentato Pastorella.


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